La casa delle voci (Donato Carrisi)

La casa delle voci (Donato Carrisi)


  • Titolo: La casa delle voci
  • Autore: Donato Carrisi
  • Genere: Thriller
  • Anno: 2019
  • Prezzo: 5,50€

Pietro Gerber non è uno psicologo come gli altri. La sua specializzazione è l’ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini. Spesso traumatizzati, segnati da eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui polizia e magistrati si servono per le indagini. Pietro è il migliore di tutta Firenze, dove è conosciuto come l’addormentatore di bambini. Ma quando riceve una telefonata dall’altro capo del mondo da parte di una collega australiana che gli raccomanda una paziente, Pietro reagisce con perplessità e diffidenza. Perché Hanna Hall è un’adulta. Hanna è tormentata da un ricordo vivido, ma che potrebbe non essere reale: un omicidio. E per capire se quel frammento di memoria corrisponde alla verità o è un’illusione, ha disperato bisogno di Pietro Gerber. Hanna è un’adulta oggi, ma quel ricordo risale alla sua infanzia. E Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina dai molti nomi, tenuta sempre lontana dagli estranei e che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci». Quella bambina, a dieci anni, ha assistito a un omicidio. O forse non ha semplicemente visto. Forse l’assassina è proprio lei.

Come avete letto dal titolo dell’articolo, oggi, sono qua per parlavi di un autore Italiano che ho scoperto due anni fa ma che, per via di impegni vari, ho approcciato definitivamente solo ora.
Donato Carrisi è uno scrittore Thriller, proveniente dalla Puglia.
Durante una sua intervista ricordo di aver trovato tanto interessante la sua ispirazione, dopo aver sentito parlare delle leggende popolari che gli raccontavano da piccolo.
La casa delle voci non si può assolutamente definire un libro breve, per tanto ho sempre pensato di dover aver tempo e spazio per poterlo leggere.
Così però non è stato, in quanto si tratta di un libro senza dubbio grande, ma con caratteri scritti mediamente grandi, riducendo così la fatica dovuta alla concentrazione.
La trama è qualcosa di sensazionale ma, come ho sempre detto io, non è L’incipit ha fare la bravura di uno scrittore, bensì la capacità di trasformare anche una trama semplice in un capolavoro.
Questo libro parte con una premessa grandissima e, per gli amanti dei thriller psicologici profondi, non posso far altro che consigliarvelo.
Non c’è un minimo punto di trama vuoto, nulla che l’autore abbia fatto per allungare il brodo.
La storia scorre lineare, con costanti situazioni che oserei quasi definire paranormali.
Non si capisce bene se il thriller di Carrisi, in questo libro, sia qualcosa di puramente realistico o astratto ma, l’amore della lettura, sta proprio anche nel viaggiare in mondi sconosciuti, che altrimenti non avremmo mai potuto visitare.
La storia è profonda, in grado di tenerci con il fiato sospeso dall’inizio fino alla fine.
Il lettore si insidierà nelle difficoltà di Gerber e di Hannah, ritrovandosi quasi ad aver paura di quei famosi Estranei che sembrano quasi avere un idendità soprannaturale, come se fossero degli esseri provenienti da un’altra dimensione.
La paura si insedierà nelle nostre menti, innescando in noi una sensazione quasi surreale, come se non stessimo leggendo la verità, come se il segreto fosse costantemente nascosto.
Per non parlare del finale del libro.. meraviglioso!
Carrisi è un autore che sicuramente va approcciato, se si ama il thriller, senza escluderlo perché si tratta di un autore Italiano.
Perché dico ciò? Perché ci ritroviamo in un paese in cui la lettura è estremamente sottovalutata.

Fatevi un regalo, comprate questo libro! (Specialmente se si tratta del primo approccio con l’autore)

Voto? 9/10

Streghe (Serena Mandrici & Michael Grieco)

Streghe


  • Titolo: Streghe
  • Autore: Serena Mandrici/Michael Grieco
  • Genere: Graphic Novel
  • Prezzo: 14,90 €
  • Anno: 2018

(Articolo a cura di Michele Ferrario)

Dimentica i cappelli a punta, dimentica i nasi storti e gli sguardi arcigni. Queste Streghe non hanno niente di consueto: sono bizzarre, curiose, colorate e sgargianti. Dimentica tutto quello che conosci, ti porteremo in un mondo stregato che mai più scorderai. Attraverso sfere, incantesimi e buffi scenari conoscerai Lubilù, Ananke e le altre mistiche creature. E niente più vedrai con gli stessi occhi.

Oggi parliamo di una bellissima Graphic Novel edita “Milena Edizioni”.
Raccolta che mi è stata gentilmente spedita dalla casa editrice richiesta, dopo aver richiesto una copia.
Ho aspettato prima di leggerla, dal momento che avevo altre letture in corso ma, al primo momento libero, ho subito rimediato.
“Streghe” si presenta come una piccola raccolta di poesie, di versi e di racconti dedicate ad un mondo meravigliosamente misterioso.
Scritto da Serenda Mandrici, con le illustrazioni di Michael Grieco, ci troviamo davanti ad una Graphic Novel strepitosa a tutti gli effetti.
All’interno di questa raccolta possiamo trovare storie dedicate anche a creature magiche (Lubilù, Ananke) e poesie che rimandano alle più antiche storie buie, tetre e singolari.
Ci ritroveremo sin da subito parte a rituali magici, credenze popolari e superstizioni di un tempo che, però, sembrano riecheggiare nel presente tangibile.
Le illustrazioni sono parte integrante di questa raccolta, colorate e ben descrittive, riescono a creare quasi l’esatta immagine che il lettore si crea nella sua testa.
In “Le Streghe” possiamo trovare una lettura scorrevole, veloce e tanto interessante, in grado di trasportarti in mondi quasi astratti, dal sapore di incantesimi e rituali.
Si finisce il libro in una ventina di minuti!
Sono rimasto affascinato da ciò che trasmettono le illustrazioni, dalla capacità descrittiva dell’autrice.
Inoltre, all’interno della Graphic Novel, sono presenti tre segna libri stupendi, ognuno con un illustrazione diversa sempre dedicata ai racconti presenti.
Consiglio la lettura a chi, come me, ama il mondo delle streghe ed è in cerca di qualcosa di originale, diverso, in grado di colpire.

Ringrazio ancora Milena Edizioni per la gentilezza e la grande disponibilità, trovate il link qua sotto per acquistare il libro!
Voto? 8,5/10

L’Uomo vestito di nero (Stephen King & Ana Juan)

  • Titolo: L’uomo vestito di nero
  • Editore: Sperling & Kupfer
  • Scrittore: Stephen King – Ana Juan (Illustrazioni)
  • Prezzo:15,90
  • Genere: Horror
  • Data di pubblicazione: 2020

TRAMA

Gary è un uomo molto anziano. Sente il suo corpo sgretolarsi come un castello di sabbia lambito dalle onde; sente una fitta nebbia avvolgere i ricordi di oggi e di ieri. Eppure, un episodio del passato più lontano brilla nitido nella sua memoria, come una stella oscura nelle costellazioni dell’infanzia: il pomeriggio di mezza estate in cui, quando aveva nove anni, si addentrò nel bosco per andare a pescare al torrente e incontrò un uomo tutto vestito di nero. Uno sconosciuto dagli occhi di fuoco. I tratti di quel volto spaventoso e le parole terribili che uscirono da quella bocca, terrorizzandolo da bambino, hanno tormentato Gary per tutta la vita, come un lungo incubo. E proprio adesso sente l’urgenza di mettere nero su bianco ogni dettaglio. Nella speranza che la scrittura lo liberi da quell’ossessione. E per esorcizzare la paura di incontrarlo di nuovo, ora che si sente prossimo alla fine.


RECENSIONE

Devo essere sincero, mi mancava leggere qualcosa di King, specialmente trattandosi di un racconto illustrato che ha vinto, sin da prima di quest’edizione, vari premi.
All’uscita del libro me ne sono subito innamorato, titolo accattivante e copertina non da meno.
Ma immagino che voi vogliate sapere il vero giudizio soggettivo dell’opera e se, da amante di King, questo libro mi sia effettivamente piaciuto.
Vi rispondo sin da subito.. sì! È anche tanto, ma ora vediamo insieme il perché.
Sin dalle prime righe possiamo constatare che si tratta di una storia molto lontana, proveniente da un epoca diversa, estranea e isolata, perlomeno è ciò che propone la vita del protagonista raccontata da lui stesso sotto forma di diario.
Gary, difatti, si ritrova coinvolto emotivamente dalla morte del fratello, a causa di una presunta puntura d’ape.
L’apprensione dei genitori crea sin da subito quella tensione palpabile che ci si aspetta da un buon libro horror, catapultati in un ambientazione tipica del genere.
Una piccola casa in mezzo alla natura e, proprio davanti, un fitto bosco che nasconde dei segreti ben più lontani dalla normale vita di un essere umano.
Gary, dopo che il padre gli avrà regalato una canna da pesca, si addentrerà nel bosco promettendo ai genitori di non allontanarsi troppo e, da quel preciso istante, il lettore viene catapultato nella realtà che si aspetta.
Un racconto che mi è piaciuto moltissimo, sotto molteplici punti di vista.
La scrittura di King, in questo libro, sembra rendere credibilità alla storia, donandogli un aspetto quasi realistico, dove il lettore si ritrova più volte a chiedersi se tutto ciò sia effettivamente accaduto e, in una buona parte, la storia è tratta da una vera esperienza.
Tensione, follia, inquietudine e paura regnano sovrane in un racconto che ti entra nella testa, facendoti provare costantemente un senso di distacco dalla realtà, portandoti a leggere tutta la storia senza staccare gli occhi dal libro.
Parte integrante del libro solo le illustrazioni, disegnate e curate in maniera impeccabile da Ana Juan.
Le illustrazioni sono veramente meravigliose, a tal punto da rappresentare quasi per filo e per segno tutti i pensieri che King vuole trasmettere.
La parte più bella dei disegni sono proprio i colori, spenti e singolari, come se fossero tutti parte della stessa tavola cromatica.
Consigliatissimo a chi è in cerca di qualcosa di breve ma che sappia colpire per bene, un libro che senza dubbio rileggerei altre volte!

Voto? 9/10

Ju On (Film)

  • Titolo: Ju-On
  • Anno di pubblicazione: 2000
  • Genere: Horror
  • Regista: Takashi Shimizu
  • Ambientazione: Giappone

TRAMA

Dopo la scomparsa del piccolo Toshio Saeki, il suo insegnante si reca a casa dei genitori per cercare il bambino. Qui, trova un’atmosfera da incubo: il capofamiglia ha infatti ucciso moglie e figlio, dando inizio ad una maledizione che in breve contagerà l’insegnante per propagarsi poi all’esterno.


RECENSIONE

Questa saga era nella mia lista già da un po’ di tempo.
Finalmente, dopo aver trovato un piccolo spazio, sono riuscito a guardarmi il primo film (Trovato a fatica, dal momento che non si trova né in streaming né in DVD).
Parto col dire che, oltre ad avere il debole per i film ambientati in luoghi naturali, ho anche un forte debole per le pellicole ambientate in Giappone.
La maggior parte dei film che guardo, provenienti dall’oriente, sono d’animazione, difficilmente mi diletto a guardare film horror.
Non per pregiudizi, ci mancherebbe, ma per gusti e interessi propriamente personali.
Ju-On è un classicone horror Giapponese, tanto che ha ispirato lo stesso The Ring, trasposizione dell’omonimo film ma “Americanizzato”.
Ho cercato di vedere questo film senza alcuna pretesa o aspettativa, dal momento che mi sono proprio buttato alla cieca.
Che dire, Niente male! Mi aspettavo una storia ben più costruita e spiegata, con elementi più ordinati e chiari, ma non è stato così.
Ju-On si presenta come un film che si comprende davvero facilmente, senza difficoltà nella trama o nei personaggi.
Parlando dei colori e della stessa antagonista, posso dire di aver apprezzato molto di più questa versione, rispetto a quella Americana che non mi ha lasciato granché.
Addentrandoci nel film si capisce sin da subito che, il tutto, ruota attorno ad una maledizione (proprio come The ring) ma, a differenza del fratello Americano, questa maledizione trovo che sia più sentita e profonda.
La maledizione che gira attorno al film è intrisa di gelosia, dolore e sofferenza.
L’atmosfera è sempre molto cupa, triste e a certi tratti abbastanza confusionale da far fatica a comprendere e capire.
Il film non risparmia davvero nulla, specialmente dal punto di vista visivo dove non limita affatto le scene crude e “pesanti”.
Sarà che il mio amore per il Giappone mi ha spinto a trovare ancor più piacevole questo film, sarà che si tratta di una visione breve (un oretta scarsa) ma non me la sento proprio di assegnare un voto negativo a questo film.
Ripeto, avrei notevolmente preferito uno sviluppo più chiaro e profondo della trama che, appunto, si è rivelata tanto semplice quanto scarsa di elementi a parer mio fondamentale.

In conclusione dico che, nonostante tutto, è una visione piacevole in compagnia.
Ci sono certe scene in cui ci si lascia prendere dall’ironia e, automaticamente, scappa anche qualche risata.

Voto? 7/10

Hellboy (Guillermo del Toro)


TRAMA

Un demone, giunto nella nostra realtà grazie a un rituale nazista, lavora in un centro per la difesa del paranormale. Qui scoprirà il suo duplice destino: distruggere o salvare la Terra.


RECENSIONE

Sono talmente contento di parlarvi di questo film da non riuscire a descrivere le mie emozioni a parole.
Hellboy è stato parte integrante della mia infanzia e, soprattutto, della prima parte della mia adolescenza.
Tra l’altro Guillermo del Toro è uno dei miei registi preferiti in assoluto.
Ci troviamo davanti ad un anti eroe, un super eroe fuori dai canoni e dagli standard, un grande cuore in un piccolo diavolo pronto a diventare uomo, nato da un rituale nazista, lavora in un centro per la difesa del paranormale.
Credo sia davvero difficile se non impossibile dare un giudizio negativo a questo film che, dopo averlo visto un paio di volte, ho deciso di acquistarlo nell’edizione steelbook stupenda.
Si tratta sempre di un parere soggettivo il mio, com’è normale che sia, ma credo che la soggettività in questo caso sia più di gruppo che singolare.
Questo film mostra la storia triste di un super eroe che viene privato di tutto, ritrovatosi davanti ad una realtà terrificante.
Oltre al personaggio di Hellboy, nel film, possiamo trovare tanti altri personaggi ben caratterizzati e costruiti, dall’uomo pesce fino ad uno degli antagonisti che più mi è rimasto impresso nella mia infanzia, ovvero l’uomo di latta.
Veniamo gettati in un mondo dove tutto risulterà possibile, dove il sangue si mischia ad una storia d’amore e legami.
Partirei dalla colonna sonora meravigliosa, in grado di riempire questo film già stupendo di suo, fino ad arrivare ai colori che il regista ci regala, freddi e scuri.
Dall’altro lato, però, il film è in grado di strapparti qualche buona e spontanea risata, pur ritrovandoci all’interno di un film non proprio adatto ad un pubblico piccolo.
Oltre ad Hellboy stesso ci terrei anche a citare Elizabeth (Selma Blair) uno dei personaggi più belli del film, con un passato in grado di commuovere e far riflettere e l’insegnamento che non c’è bellezza laddove non c’è un miscuglio di difficoltà e semplicità.
Con questa recensione non voglio parlare solo del primo film, ma di tutti gli “Hellboy” che sono attualmente usciti.
Nel secondo capitolo, intitolato “Hellboy: The Golden Army” possiamo ritrovare il protagonista pronto ad affrontare un avventura, ancora intrisa di tristezza e amore, dove il dolore continua a regnare nelle gesta dei due.
Ritroveremo un Hellboy pronto ad affrontare un armata indistruttibile, mettercela tutta per compiere ciò che sarebbe dovuto accadere.
Infine, nel 2019, uscì un remake molto più vicino all’opera che a reso possibile i due film che ho appena citato, ovvero il fumetto.
Possiamo trovare David Harbour nei panni di Hellboy (prima interpretato da Ron Perlman) e Mila Jovovich nei panni della strega antagonista.
Riuscii a vedere il remake direttamente al cinema in compagnia di un mio carissimo amico, proprio per questo porto dentro un ricordo ancor più importante.
Si tratta di una pellicola sicuramente più cruda e diretta, dove il sangue e le scene forti non mancano.
Ho amato tantissimo la figura di Baba Jaga, pronta ad incorniciare un film che non è affatto male, se non per l’abitudine di uno spettatore che porta dentro il ricordo dei due film precedenti.
Consiglio a chiunque di recuperare questi film, proprio perché si tratta di un personaggio che ha fatto, a parer mio, la storia del cinema moderno.

Voto? 8/10

Le lunghe ombre di ottobre (Kristopher Triana)

  • Titolo: Le Lunghe ombre di ottobre
  • Genere: Horror
  • Autore: Kristopher Triana
  • Casa editrice: Dunwich edizioni
  • Numero pagine: 302
  • Data uscita: 30/10/2020
  • Prezzo: ebook € 4,99 (in offerta lancio a € 2,99 fino all’8/11) 

LINK D’ACQUISTO ebook:

Amazon: https://amzn.to/3oA71rLKobo: https://bit.ly/31VjRan


TRAMA

Quando Joe e Danny assumono l’incarico di sorvegliare Snowden Manor non sanno che non saranno soli in quella casa. Dentro le mura dimora uno spirito che è in parte fantasma, in parte succubo e in parte strega, e che usa il maniero come prigione per le anime. Ora che la luna piena di ottobre incombe sulle montagne, quella creatura è pronta a risvegliarsi e a reclamare la sua carne.
Kayla ha una cotta per Joe e quando lui la invita a una festa all’interno della proprietà accetta subito. Ma presto cominciano a verificarsi eventi inspiegabili. Le persone scompaiono, un cane misterioso fa la sua apparizione e i ragazzi iniziano a mutare…
Gli spettri avvertono Kayla di salvare i suoi amici prima che siano divorati da quella strega seducente. Ma deve fare in fretta. Perché, con l’approssimarsi di Halloween, il maniero diventa un tramite per la magia oscura delle montagne e le ombre che regnano nei boschi tornano a casa.


RECENSIONE

Ho letto questo libro in collaborazione con “Dunwich Edizioni”, casa editrice che mi ha colpito sin da subito per la bellezza e la cura dei suoi prodotti e, inoltre, il genere che tratta (Horror).
Questo libro ha saputo impressionarmi in tutto e per tutto, e ve lo dice uno che di horror ne legge a bizzeffe.
Veniamo subito catapultati all’interno di un clima adolescienzale, dove vengono esposte in maniera diretta alcune caratteristiche di questo passaggio della vita che tutti stiamo/abbiamo già affrontato.
I personaggi protagonisti non sono tanti, si possono tranquillamente contare sulle dita di una mano, poprio per questo sono facili da ricordare, oltrechè essere ben descritti e caratterizzati.
Tutto ruota attorno a questa enorme villa, dove qualunque cosa sembra essere troppo bella e semplice, dove ogni compito viene preso fin troppo alla leggera.
La storia scorre, fin troppo bene, fino ad arrivare ad un punto dove inizieranno ad entrare in gioco i veri antagonisti di questo libro.
Dall’altro lato abbiamo la vera e pura malvagità, caratterizzata da un innocenza e un animo quasi candido, pronta a sfoggiare il suo dolore e la sua paura verso la solitudine. Un’anima dannata che danza nuda sulla luna, pronta a portarsi tutto con sè.
Questo libro è paura, terrore e sangue, sangue dal sapore di vendetta ed egoisimo.
La scrittura è fluida, viva e raggiante, a tal punto da poter quasi toccare con le mani l’ambiente raccontato.
È una storia che coinvolge sin da subito, con diversi colpi di scena che trasformano il tutto in un bella opera.
La capacità descrittiva dell’autore è qualcosa di sensazionale, capace di mettere paura ed ansia nel lettore.
Non mancano di certo le scene forti, piene di sangue e odio, a volte anche un pò forti per chi è facilmente suscettibile.
Vorrei consigliare questo libro a tutti gli amanti del genere horror, soprattutto se si è in cerca di qualcosa di nuovo, originale e bello.
Si è sempre nel vivo delle situazioni, dove a volte si vorrebbe intervenire a soccorrere i protagonisti, a rivelare una verità che viene nascosta da menzogne e falsità, dove la ragione sembra spesso venire a mancare.

Mi sento di dare un 8,5/10 a questo libro, un voto pieno completamente meritato.
Potete comunque trovare il libro sullo store di Dunwich Edizioni!

The VVitch (Robert Eggers)

  • Titolo: The VVitch
  • Regista: Robert Eggers
  • Genere: Horror
  • Anno di pubblicazione: 2016

TRAMA

William (Ralph Ineson), un uomo eccessivamente devoto al puritanesimo, viene allontanato dalla sua comunità per l’estrema rigidità con cui applica gli insegnamenti di Dio. Convinto di essere nel giusto, decide di trasferirsi con la moglie Katherine (Kate Dickie) e i suoi cinque figli ai margini di un bosco disabitato, optando per l’autosostentamento e una vita umile.
L’equilibrio ritrovato viene subito spezzato però da un fatto sconvolgente: il figlio più piccolo viene strappato dalle braccia della sorella Thomasin (Anya Taylor-Joy) da un’entità misteriosa, prima che lei possa rendersene conto. Da questo momento iniziano ad accadere strani fatti: mentre i sospetti ricadono su Thomasin, il raccolto inizia ad andare male e i fratelli minori della ragazza, due gemelli, iniziano misteriosamente a comunicare con il loro caprone. Il secondogenito Caleb (Harvey Scrimshaw), data la mancanza di cibo, decide di andare a caccia nel bosco ma non fa più ritorno a casa. William e sua moglie, confusi e spaventati, capiscono che il Male è ormai impossibile da fermare…


RECENSIONE

Oggi si ritorna nell’ambito film, dopo una settimana di “pausa” che ho quasi interamente dedicato alla lettura.
Sapete ormai da una vita che le mie recensioni sono da un punto di vista amatoriale e soggettivo, non sono né un esperto di cinema né un critico cinematografico.
Guardai per la prima volta questo film nel settembre del 2016, a sedici anni.
Devo ammettere che, a primo impatto, non ci capii molto, tanto che mi portai dietro un ricordo ed un sentimento non troppo positivo, ma neanche negativo.
Ho riguardato “The vvitch” altre tre volte nel corso di questi anni, innamorandomene sempre di più.
In questo film possiamo trovare una famiglia esiliata dalla propria società appartenente, famiglia che andrà a rifugiarsi all’interno di questa foresta dove, evidentemente, non saranno soli.
La prima cosa che spicca, soprattutto per bellezza, è la fotografia pazzesca di questo film.
I colori della foresta vengono riportati attraverso una saturazione che rimanda molto ai tempi antichi, proprio come se lo spettatore fosse catapultato in un epoca completamente diversa.
Non andiamo incontro ad un horror splatter e a conseguenti scene di sangue, bensì ad un horror fortemente psicologico e confusionale.
Credo si tratti di un film non facilissimo da capire, specialmente se lo si guarda superficialmente e senza prestare troppe attenzioni a quello che accade attorno alla protagonista.
Ciò che mi ha portato ad acquistare l’edizione steelbook di questo film è stato proprio il valore che questa pellicola ha assunto nella mia vita (Oltre al fatto che si tratta di un edizione meravigliosa).
Questo film mi ha riportato ad apprezzare il genere horror nuovo, rielaborato e riportato in un epoca diversa.
E attenzione, sono il primo a pensare che sia tanto difficile scovare qualcosa di positivo in mezzo a tutta la valanga di film horror banali, brutti e senza senso.
The vvitch mi ha riportato alla ricerca di opere cinematografiche del genere, film che potessero riavvicinarmi ad un genere che mi sta molto a cuore.
Consiglio la visione di questo film solo non si cerca un film impegnativo!

Voto 8/10

Pumpkin Heads (Faith Erin Hicks)

  • Titolo: Pumpkin Heads
  • Autore: Faith Erin Hicks
  • Casa Editrice: Oscar Vault
  • Anno: 2020
  • Genere: Romance
  • Prezzo: 20,00€

TRAMA

Josiah è pronto a passare tutta la notte crogiolandosi nella malinconia (è un tipo malinconico). Ma Deja ha un piano: e se, invece che deprimersi, e invece della solita zuppa di fagioli alla Casetta del Mais e Fagioli, facessero il botto? Potrebbero visitare tutti gli stand della fiera. Assaggiare tutto. E forse Josiah potrebbe perfino parlare con quella ragazza carina su cui fantastica da tre anni


RECENSIONE

Ringrazio anticipatamente Oscar Vault per avermi dato la possibilità di leggere questa graphic novel in anteprima.
Inizialmente pensavo di spostare questa lettura nel mese di Novembre, così da non accavallarmi troppi progetti, collaborazioni e libri da leggere.
Senza programmare nulla, iniziai a leggere questa Graphic Novel la sera stessa del suo arrivo, finendola in un paio di ore.
Che dire, ho amato davvero tante particolarità all’interno di questo fumetto.
Ciò che spicca più di tutto è proprio la semplicità e la leggerezza che traspare da queste pagine, pagine che raccontano una storia semplice, non pretenziosa e tanto coinvolgente.
In primis posso dire tranquillamente che è una Graphic Novel adatta a TUTTE le età! Godibile in qualsiasi momento della giornata.
Perché dico ciò? Perché si tratta di un fumetto tranquillo, rilassante e davvero bello agli occhi.
Ho amato molto l’ambientazione “Hallowinesca” (Passatemi il termine) in stile Americano, dove tutto ruota attorno a questo enorme campo di zucche dove si celebra annualmente una festività.
Mi sono piaciuti davvero tanto i disegni, semplici e genuini.
Inoltre, ho trovato la storia davvero tanto carina, specialmente dal punto di vista sentimentale.
Possiamo trovare sin da subito un protagonista intento a conquistare una ragazza, vista e conosciuta proprio all’interno del campo, che ha fatto scattare in lui una sorta di “colpo di fulmine”.
Lui, con la sua migliore amica, si avventurerà per tutto il campo alla ricerca della ragazza, con bassissime aspettative e tanto coraggio.
Questa Graphic Novel, nel suo piccolo, trasmette e fa passare degli insegnamenti decisamente importanti.
L’importanza dell’amicizia, il non doversi mai soffermare sull’apparenza e, specialmente, quanto sia effettivamente importante avere una persona vera e genuina al proprio fianco.
In conclusione ci terrei a dire e precisare che non definisco assolutamente questa Graphic Novel un capolavoro, bensì una lettura piacevole da fare se si è in cerca di qualcosa di poco impegnativo che sappia trasmetterti qualcosa, soprattutto dal punto di vista emotivo.

Voto? 7,5/10

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